II Festa Medievale: La Damigella del Re

Questa Pagina è dedicata alla festa medievale “La Damigella del Re”, giunta alla II edizione e che si terrà quest’anno il 19-20-21 giugno a Roccarainola.
La  festa ruota intorno alla leggendaria figura di Lucrezia D’alagno , alla sua storia, ed alla possibilità che possa essere stata ospite della cittadina di Roccarainola per qualche tempo.
Tali possibilità troverebbero concretezza nel fatto che il fratello di Lucrezia, Ugo (o Ugone) D’Alagno, abbia ricevuto il feudo di Roccarainola come dote della moglie Francesca, una nipote di uno dei feudatari del piccolo agglomerato, Floramonte di Pietramala.
Ma è doverosa un analisi storica del legame tra la nostra cittadina e Lucrezia D’Alagno. L’unico collegamento è Ugo D’Alagno.

  • Era gran cancelliere del Regno di Napoli,
  • Feudatario della contea di Borrello (Abruzzo)
  • Feudatario di Gioia (Calabria)
  • Feudatario della città di Somma (che poi vendette a Lucrezia)
  • e molti altri lucrosi uffici, come quello di “scoratore omnium animalium, videlicet bovini, pecorini, porcini et altri selvagi”.

Probabilmente Ugo non si è mai mosso da Napoli e a Roccarainola forse sarà venuto un paio di volte. Avrà avuto dei curatori locali dei propri interessi che vessavano i nostri antenati, proprio come succedeva in tutti i feudi.

Ugo d’ALAGNO. – Secondo dei figli maschi di Cola, dopo la morte del primogenito Giovanni fu da Alfonso d’Aragona colmato di onori, per l’amore che il sovrano nutriva per la sorella di lui, Lucrezia. Morto Orso Orsini, il 5 maggio 1455 ottenne la carica di gran cancelliere del Regno di Napoli, la contea di Borrello e di Gioia, la città di Somma (che poi vendette a Lucrezia) e molti altri lucrosi uffici, come quello di “scoratore omnium animalium, videlicet bovini, pecorini, porcini et altri selvagi”. Per le nozze con Francesca di Pietramala fu investito della signoria di Rocca Rainola, cedutagli dallo zio della sposa, Fieramonte di Pietramala.

Fedele a Ferrante I nella lotta tra questo e Giovanni d’Angiò, invano tentò di farsi mediatore di pace tra la sorella e il re. Il 2 apr. 1461 Lucrezia gli diede il triste incarico di riferire al sovrano la sua irrevocabile decisione di riavere le terre che le erano state strappate, se non voleva che passasse all’Angioino. Quando, dopo questi avvenimenti, Lucrezia cadde definitivamente in disgrazia, Ugo non fu disturbato. Nel 1469 era ancora cancelliere. Non si sa quando precisamente morì, ma certo prima del marzo 1484, quando i figliuoli Nicola, Alfonso e Geronimo, venuti in discordia per l’eredità paterna, prescelsero come arbitro Alfonso, duca di Calabria. Ebbe anche una figlia Luigia, che andò sposa a Berardino Galluccio, barone di Tora

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